Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, ha sottolineato l’importanza di narrare la realtà della Calabria così com’è. Ha espresso il desiderio che l’Italia riconosca la Calabria come parte integrante del Paese e viceversa. Queste parole sono state pronunciate durante la presentazione di “Nessun Dorma”, una web radio fondata dall’Osservatorio antindrangheta di Reggio, diretto da Claudio La Camera.
Il procuratore De Raho ha affermato: “In questi primi mesi di lavoro, ho ascoltato molte persone a Reggio che desiderano una città diversa. Molti dei loro figli studiano altrove e non hanno intenzione di tornare qui. Le ragioni sono varie, ma la ‘ndrangheta è la componente più dannosa, insieme a una parte della borghesia che continua a fare affari con la ‘ndrangheta, come i professionisti ‘a disposizione’. Questi sono i peggiori nemici di Reggio. Perciò è necessario un forte impegno nel rispetto della legge e del prossimo per eliminare l’illegalità da queste terre. Per questo motivo, è essenziale che i mezzi di informazione non siano influenzati da pochi individui, ma raccontino tutto ciò che accade”.
Claudio La Camera ha descritto la web radio come un’iniziativa volta a creare modelli di comportamento alternativi e un sistema di informazione che non sia di opposizione, ma in grado di sfidare gli stereotipi culturali dai quali la ‘ndrangheta trae vantaggio, riconquistando i giovani per le questioni sociali. Durante la conferenza stampa, Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, e Danilo Sulcis hanno ricordato il contributo di Peppino alla causa, sottolineando quanto avesse capito in anticipo l’importanza dell’informazione nel perseguire la verità.
Il questore Guido Longo ha affermato che l’esperienza di Peppino Impastato riflette un periodo storico dell’Italia in cui il problema della mafia era spesso ignorato poiché esistevano livelli sociali ed istituzionali arretrati. Molte persone si chiedevano come fosse possibile che non ci fosse indignazione diffusa nel resto del Paese di fronte agli omicidi di magistrati, politici e membri delle forze dell’ordine in Sicilia. Nel tempo, le ragioni di questa mancanza di reazione sono diventate chiare. Tuttavia, Longo ha sottolineato che la lotta contro la mafia non è finita e che è un impegno rischioso. Ha affermato che la vittoria non può essere ottenuta solo attraverso l’azione militare, ma richiede anche una politica onesta, pulita e un’informazione trasparente.
Il procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza ha sottolineato che le operazioni di polizia contro la ‘ndrangheta non saranno sufficienti a meno che non siano accompagnate da una crescita culturale e civile. Ha evidenziato l’importanza di una radio come strumento per aggregare e diffondere i dettagli di storie emblematiche, come quella di Maria Concetta Cacciola. Tuttavia, ha osservato che in Calabria, l’informazione sembra essere ancora influenzata da strategie incomprensibili che ne limitano l’efficacia.